Russofobia o il massimo della democrazia

Tonino D’Orazio. 6 marzo 2022.

Marco Innaro corrispondente della TV pubblica confeziona da Mosca, ovviamente, un servizio sull’assalto alla centrale nucleare con filmati Tass, per il Tg2 Italia. Il Pd (i socialisti più guerrafondai), salta sulle barricate “Accredita la propaganda russa”. Innaro: L’allarme in Occidente sarebbe del tutto ingiustificato essendo la situazione sotto controllo”. Ma come si permette dii contraddire la delirante narrazione ufficiale. Sgomento in studio. Scattano Della Vedova e la responsabile esteri Quartapelle (quante possibilità?). Ovviamente secondo Cia-Nato-Rai la Russia fa il suo mestiere: disinforma. Ci pensa Romano della Commissione a sollecitare una “presa di posizione”. Fatto, Però “non esiste intenzione censoria o maccartista antirusso”. Non l’abbiamo sostituito abbiamo fatto rientrare tutti i giornalisti dalla Russia. Così saremo sicuri dell’informazione, pardon della nostra disinformazione. A nessun democratico viene da ridere?

Adesso identità e confini dei territori devono uniformarsi ai criteri arbitrari della globalizzazione, stabiliti dall’impero di Occidente e dunque il continente europeo è recintato dal filo spinato dell’Unione e della Nato. Anche la bassa politica culturale? Certamente, non “si mangia” ma serve. Si capiscono così il cambio di nome effettuato dai barman che trasforma il Moskow Mule in Kiev  mentre la Caipiroska verrà chiamata “Caipi Island“; i cocktail “White Russian” e “Black Russian” diventeranno “White Ukrainian” e “Black Ukrainian“; oppure l’iniziativa della Coop che in vetrina espone le confezioni di “insalata italica“; o la decisione della Federazione internazionale felina che esclude i gatti e gli allevatori provenienti dalla Russia dalle fiere del settore; o la scelta del Glasgow Film Festival che ha eliminato  dalla programmazione “No Looking Back” di Kiril Sokolov e “The Execution” di Lado Kvatanyia. La cortina di ferro è più che impostata.

Vietato parlare di Russia. Università Bicocca, cancellato il corso di quattro lezioni su Dostoevskij: dietrofront dell’università dopo le polemiche social. Lo scrittore Paolo Nori avrebbe dovuto tenere un corso su Dostoevskij, scrittore russo, alla Bicocca. L’università lo cancella, poi il dietrofront. Ma cosa ha detto Paolo Nori nel video pubblicato su Instagram? “Io – ha sottolineato – penso che quello che sta accadendo in Ucraina sia una cosa orribile e mi viene da piangere solo a pensarci. Ma quello che sta succedendo in Italia oggi, queste cose qua, sono cose ridicole: censurare un corso è ridicolo. Anche essere un russo morto è una colpa”. Sulla pagina Facebook dell’ateneo. C’è chi accusa la Bicocca di “fascismo”. Cosa insegneranno?

La Luiss (formazione professionale dei futuri padroni) richiama il suo politologo Orsini (responsabile dell’Osservatorio sulla Sicurezza Internazionale). Motivo? “Chi ha responsabilità deve attenersi scrupolosamente al rigore scientifico dei fatti e dell’evidenza storica, senza dar spazio a pareri personali che possano inficiare valore, patrimonio di conoscenze e reputazione dell’intero ateneo”. Aveva detto che da 30 anni la Nato si espande a Est. Non ci eravamo accorti di questa notizia falsa.

Haas, team di Formula 1, ha licenziato il pilota russo Nikita Mazepin. Interrotti i rapporti anche con Uralkali, principale sponsor della squadra, azienda di proprietà del padre del pilota, Dmitry Mazepin. Il team americano ha deciso di mettere fine «con effetto immediato» alla partnership con il suo title sponsor russo Uralkali ed al contratto da pilota di Mazepin a causa del conflitto in Ucraina. Cancellato il GP russo di Sochi e vietato il mondiale calcio del Qatar. Come riporta Sky Sport, questo significa che la Russia non avrà gare nemmeno in futuro. Cancellati i Russi da qualsiasi competizione sportiva. Fifa-Uefa: “in modo che il calcio possa nuovamente essere un vettore di unità e pace tra i popoli”. Cioè dopo. Infatti lo sport “non è politico” se non quando uno decide per tutti. Avremo due mondi opposti e due dello sport. Uno monopolare (già chiamato Blocco Occidentale e affini) e uno multipolare a breve (2/3 dell’umanità). La cortina ha due lati.

Gazprom, (5 marzo 2022, ore 11 ital.) Il colosso dell’energia russo, ha reso noto che il «transito di gas attraverso l’Ucrania procede normalmente». Lo riporta l’agenzia Bloomberg (allora è vero, con i soldi loro non scherzano). Il flusso di gas dall’Ucrania, prosegue Gazprom, oggi è «pari a 109,5 milioni di metri cubi al giorno», come sempre in questo periodo.

La guerra in Ucraina avrà forti ripercussioni sul nostro Paese. I consolidati rapporti commerciali tra Italia e Russia valgono oltre 27 miliardi di euro, e tante aziende nostrane vivono grazie alle esportazioni del Made in Italy. Ma non solo. Sarebbero quasi 500 gli imprenditori italiani che hanno deciso di aprire le loro attività in Russia, e che oggi sono minacciati dal conflitto e dalle sanzioni economiche decise dal blocco occidentale formato da Stati Uniti e Unione Europea. la guerra sta congelando circa 27 miliardi di import ed export tra Italia, Russia e Ucraina. L’export vale 9,8 miliardi, di cui 7,7 verso la Russia, mentre l’import ben 17,3 miliardi, di cui 14 dalla Russia. A Mosca esportiamo circa l’1,5% dell’export totale della Penisola. Si tratta di un grosso giro di affari che coinvolge circa 11 mila aziende. Senza Swift dovranno utilizzare il sistema cino-russo Cips e pagare in euro. O passare attraverso Gazprombank, l’istituto bancario che finora si è salvato dalle sanzioni, altrimenti veramente gli europei si sarebbero tagliati il gas da soli.

Questa misura, stabilizzare il rublo, era in cantiere da molto tempo (almeno nel 2014, quando la Russia e la Cina iniziarono a comperare tutto l’oro disponibile sul mercato e quotarlo a Shanghai) e aspettava il momento giusto per attuarla, senza sembrare una dichiarazione di guerra agli USA. Di fronte al crollo del rublo e alla preoccupazione dell’opinione pubblica, la Banca centrale russa ha alzato il tasso di riferimento al 20% per ridurre l’inflazione. Ma non era abbastanza. Poiché la principale fonte di questa turbolenza è la fuga di capitali, il governo russo ha anche vietato il pagamento dei debiti in valute occidentali (dollaro, euro). Per rassicurare i russi, il gold standard consentirà agli agenti economici del Paese di commerciare in oro. In questo senso, l’IVA sulle transazioni in oro è stata rimossa. Da un lato, il cittadino medio può acquistare oro e assicurarsi i propri risparmi denominati in rubli, dall’altro lo Stato con il rublo associato a questo standard, se non aumenterà, vedrà la sua caduta ridotta. Tuttavia, questa misura, piuttosto inaspettata ora, appare più come una misura di ritorsione, un attacco diretto contro gli USA e il loro petrodollaro. L’accoppiamento del rublo con l’oro rappresenta una svolta importante, un’inaugurazione del mondo economico multipolare. Tutti coloro che hanno provato a farlo finora hanno visto il loro paese devastato, e essi stessi eliminati fisicamente. (Saddam, Ghedaffi …). Questa volta è la Russia, di nuovo grande e anche potente. Assisteremo presto, perché è già in atto, alla formazione di un grande mercato eurasiatico libero dal dollaro (Cina, Russia, India, Iran, ecc.), che potrebbe anche richiedere ai suoi partner economici di pagare o essere pagati al di fuori del dollaro e dell’euro. Alla fine potrebbero essere raggiunti da paesi del Sud del mondo come Turchia, Indonesia, Brasile, Argentina, Messico, Venezuela, Sud Africa, Nigeria o persino Marocco, Algeria ed Egitto. Inoltre, ciò costituirà un’enorme pressione per l’Arabia Saudita, perché la Cina chiede da anni di poter pagare le sue importazioni di petrolio in yuan. Cosa finora rifiutata, ma fino a quando?

Una vittima nostrana. Draghi. Governo pronto a dimettersi. Elezioni a giugno o settembre? Dopo la mancata elezione al Quirinale Draghi non ne può più, comincia a cercare sempre più l’incidente parlamentare con i suoi diktat e ricatti (Al voto!!), e sembra non voler assolutamente gestire la legge di Bilancio 2023. Scappa. E’ il leader più sopravvalutato della storia e inadatto a qualsiasi emergenza. Un semplice cassiere (salvando questa professione). Nessuna flessibilità mentale. Il PNRR si rivela ogni giorno per quello che è. Una chimera. Sa che non riusciremo a rispettare i 528 vincoli richiesti dalla Troika di Bruxelles. La revisione dei vincoli europei è stata fallimentare, il padrone tedesco ha fatto capire che non vuole rivederli. Non è riuscito a gestire un’uscita strategica seria dall’emergenza Covid. Mentre tutta l’Europa ha messo fine alle restrizioni lui resta schiavo del CTS e del pavido Speranza, in un gran caos di partecipazione al disastro economico-commerciale. La crisi Ucraina ha rivelato la sua e la nostra totale insussistenza sul piano internazionale. Putin non gli ha mai telefonato. Troppo servo degli americani e armamenti fasulli. Uno che a 2500 Km di distanza ulula e dichiara lo stato di emergenza, Nessun paese confinante con l’Ucraina l’ha fatto. L’Italia conta poco, lui di meno. Alla fine non è il salvatore della patria ma uno che lavora per sé e non ha più interessi in Italia, dopo aver fatto lo sporco lavoro richiesto, può aspirare più su.

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